Zone officinali
Tutte le piante hanno una storia. Ma non solo: nell’infinitamente piccolo delle loro foglie, nei fiori, nei semi, nelle radici e nella corteccia, alcune piante custodiscono un potere officinale. Perché è lì che stanno i principi attivi: quelle sostanze che hanno proprietà naturalmente terapeutiche e che da secoli vengono lavorate dagli speziali e trasformate in unguenti, olii, profumi, tisane, tinture, cosmetici, aromi e medicinali. Nelle roccere delle zone officinali si possono vedere alcune di queste piante. Come la rodiola: da essa si estraggono principi attivi che hanno proprietà idratanti e nutrienti per la pelle. Qui si può osservare la valeriana, che aiuta a equilibrare l’umore e ha fiori di un rosa tenue. Accanto a lei cresce la malva, che invece viene usata per produrre detergenti e dentifrici grazie alle sue proprietà emollienti e antinfiammatorie. Fiori gialli, simili a margherite, indicano la presenza dell’arnica montana. Questi alle proprietà antinfiammatorie uniscono quelle antimicrobiche, antidolorifiche e stimolanti per la circolazione.
L’Imperatoria vera (Peucedanum Ostruthium) è una specie appartenente alla famiglia delle Apiacee ed è anche una pianta medicinale. La radice ha proprietà digestive, antinfiammatorie ed espettoranti, ma l’uso per via interna deve avvenire con parsimonia.
L’abitudine diffusa tra le persone di montagna di succhiare un pezzetto di radice contro il mal di denti può provocare irritazione gastrica e un diffuso senso di ebbrezza.