Testi, aforismi e rarità delle piante
Shhh! Vi sveliamo un segreto: la montagna e le sue piante sono da sempre legate a storie e leggende. Qui ve ne raccontiamo un paio. Che siano fantastiche non c’è dubbio, ma non per questo sono meno reali. Tutte le storie raccontano qualcosa di vero: qualcosa che ha a che fare con la vita di chi le ha inventate. Queste storie, per esempio, ci raccontano di un rapporto molto antico tra l’uomo e le piante, e di come egli abbia imparato a utilizzarle per cibarsi, curarsi e migliorare il suo profumo.
La leggenda della Stella alpina (Leontopodium alpinum)
Non sappiamo quali fossero i loro nomi, ma c’è una leggenda che racconta di una giovane coppia, molto innamorata. Il marito era solito arrampicarsi in montagna, per raccogliere erbe e andare a caccia di marmotte. Ma non sempre la montagna fa tornare a casa chi decide di scalarla. E fu così che il giovane non fece più ritorno. La moglie, preoccupata, lo andò a cercare e ritrovò il marito tra due lastroni di ghiaccio, purtroppo senza vita. Avvicinarlo per un’ultima carezza le era impossibile e così si fermò su una roccia sporgente, a guardarlo e piangere, inzuppandosi di lacrime le ciglia e i capelli. Tramontarono il sole, la luna e le stelle e quando fu di nuovo mattina il volto della giovane era ricoperto di brina, così spessa da sembrare una fitta peluria argentata. La ragazza non voleva più tornare alla sua vita: pregò il Signore di restare lì, per sempre vicina al suo amato. E fu così che la giovane si trasformò in quel bel fiore che è la stella alpina. Per via di questa leggenda, la tradizione vuole che la stella alpina sia una specie rara, che cresce sulle rocce in luoghi difficilmente raggiungibili. In realtà crescerebbe anche nei pascoli alpini e oltre il limite dei boschi. Ed è lì, ovunque la si trovi, che la stella alpina deve restare: la sua raccolta è vietata perché la specie è minacciata di estinzione.
Le Genziane
Molte specie appartenenti alla famiglia delle genziane si trovano nei prati e nei pascoli alpini. Hanno fiori molto belli e di tanti colori diversi, ma sono le loro proprietà officinali a rendere preziose queste piante. La Gentiana lutea, chiamata volgarmente genziana gialla, è senz’altro una delle più valide piante digestive e febbrifughe. I principi amari della genziana sono utili a stimolare e bilanciare la secrezione di succhi gastrici e biliari, la cui carenza è causa di malessere, sonnolenza, mal di testa e fermentazione intestinale. È utile per il miglioramento dell’assimilazione del cibo, la ripresa dei convalescenti e dei soggetti deboli e anemici. Il decotto concentrato o la tintura diluita sono utili per normalizzare le pelli grasse. Anche la Gentiana acaulis (genziana di Koch) ha proprietà simili, ma più blande, e nel settore liquoristico è impiegata per la produzione di acquaviti toniche e digestive, fernet, amari e aperitivi. I suoi fiori blu elettrico rendono vivaci i pascoli all’inizio estate.
Ci sono poi molte altre specie di genziana, ma sono meno comuni, come la Gentiana puntata e la Gentiana purpurea. Pur non essendo minacciate, anche le genziane vanno rispettate: ammirale nel loro ambiente naturale invece di coglierle e farle subito appassire pur di portarle via con te.